Stai commettendo un errore progettuale costoso: ecco la differenza cruciale tra verifica e validazione

Il successo di un processo di progettazione dipende in modo cruciale dalla corretta distinzione tra verifica e validazione, due concetti spesso confusi non solo tra professionisti e progettisti ma anche tra i manager e chi si occupa di qualità e normazione. Un’errata comprensione di queste due fasi può comportare conseguenze onerose, sia dal punto di vista economico sia in termini di tempo e reputazione. Analizzare in profondità questa differenza significa prevenire errori progettuali e garantire che il prodotto finale soddisfi realmente i bisogni del cliente e le aspettative del mercato.

Il significato operativo di verifica nella progettazione

La verifica costituisce l’attività di controllo in cui si accerta che il prodotto stia aderendo a tutti i requisiti di progetto specificati, analizzando se il lavoro svolto sia stato eseguito correttamente rispetto alle specifiche definite in fase iniziale. È un processo di natura prevalentemente teorica e documentale, dove si confrontano input e output progettuali analizzando documenti, disegni tecnici, relazioni, schede, capitolati e anche esperienze maturate su progetti precedenti. L’obiettivo è identificare eventuali incongruenze, omissioni o errori prima che il progetto venga realizzato, riducendo i rischi di varianti, contenziosi o sprechi durante l’esecuzione.

Secondo la ISO 9001, la verifica è un’attività svolta per assicurare che non sia stato trascurato nessun requisito nella progettazione, lavorando su elementi cartacei prima di passare alla fase esecutiva del progetto. In molti settori regolamentati, la verifica è considerata un’esigenza normativa: nelle opere pubbliche italiane, ad esempio, deve essere sempre svolta prima dell’affidamento, secondo quanto previsto dal Codice degli Appalti e dalle relative normative.

Funzioni e strumenti della verifica

  • Controllo di conformità rispetto a norme tecniche e legislative di settore.
  • Analisi tecnica e confronto meticoloso tra requisiti iniziali e soluzioni progettuali.
  • Ispezione dei documenti: nessun requisito deve essere tralasciato.
  • Identificazione di eventuali criticità progettuali o di soluzioni economicamente non sostenibili prima dell’inizio dei lavori.

La verifica risponde quindi alla domanda chiave: “Lo stiamo costruendo bene?” Cioè, il prodotto che si sta per realizzare segue rigorosamente le specifiche e le regole previste?

Il ruolo della validazione: mettersi nei panni dell’utente finale

La fase di validazione ha invece un approccio diametralmente opposto alla verifica. Non si tratta più di controllare la rispondenza a specifiche tecniche o legislative, ma di dimostrare concretamente che il prodotto, una volta realizzato, sia realmente adatto allo scopo previsto e soddisfi le esigenze dell’utente, del committente o del mercato di destinazione. È quindi una prova pratica dove il progetto non si esamina su carta, ma viene valutato nella sua funzionalità reale, con test su prototipi, collaudi, simulazioni e riscontri con l’utente finale.

Secondo la prassi, la validazione si esegue a conclusione dello sviluppo, chiedendosi: “Stiamo costruendo la cosa giusta?”. Questo significa assicurare che non solo il prodotto sia costruito secondo le specifiche, ma che corrisponda davvero ai bisogni manifestati dal mercato e risolva i problemi per cui è stato concepito. Un esempio classico è dato dal settore medicale dove la validazione dei processi assicura la sicurezza e l’efficacia di dispositivi clinici attraverso prove di utilizzo e riscontri diretti dell’effettiva utilità per il paziente.

  • Test sul campo per misurare l’efficacia e la funzionalità del prodotto nell’ambiente reale di utilizzo.
  • Raccolta di feedback dagli utenti per validare che il progetto risponda ai bisogni concreti.
  • Simulazioni e prove pratiche come dimostrazione finale della coerenza tra obiettivo progettuale e risultato ottenuto.
  • Attività finalizzata a ottenere l’approvazione dell’utilizzatore finale o del cliente.

Solo dopo una validazione positiva il prodotto può essere considerato effettivamente pronto per la produzione in serie o per la commercializzazione.

Perché la confusione costa cara: errori e rischi di una differenza fraintesa

Fraintendere la natura e la sequenza di verifica e validazione è uno degli errori più perniciosi nel ciclo della progettazione, e rappresenta una delle cause principali di costosi ricorsi a varianti, interruzioni in corso d’opera e insoddisfazione del cliente. Se si limita la propria attenzione alla sola verifica documentale senza maturare una reale validazione pratica, si rischia di produrre un artefatto perfettamente conforme alle carte ma inadatto nella realtà d’uso.

L’incapacità di distinguere le due fasi genera pericoli diretti ed economici:

  • Costruzione di soluzioni che rispettano ogni vincolo normativo, ma che falliscono davanti alle aspettative degli utenti.
  • Aumento delle varianti in corso d’opera e relativi aggravi di costo.
  • Ritardi nei tempi di consegna dovuti a continui aggiustamenti successivi.
  • Perdita della soddisfazione del cliente e danno reputazionale.

Sottovalutare il confronto diretto con le esigenze del mercato equivale, nella migliore delle ipotesi, a dover riprogettare (con spese impreviste) e, nel peggiore dei casi, a fallire del tutto l’obiettivo del progetto.

Come prevenire gli errori progettuali con una corretta applicazione di verifica e validazione

La prevenzione di questi rischi richiede una cultura progettuale consapevole che valorizzi entrambi i processi e li mantenga ben separati nelle procedure operative. In concreto:

  • Gestire la verifica in modo sistematico, utilizzando liste di controllo e confrontando puntualmente ogni documento, requisito e specifica tecnica.
  • Affrontare la validazione come fase a sé stante, con test reali, utenti pilota, prototipi e confronti pratici con il target di riferimento.
  • Documentare con chiarezza le evidenze emerse da entrambe le fasi, mantenendo traccia degli eventuali rilievi o dei feedback ottenuti.
  • Dare spazio al dialogo tra progettisti, responsabili di qualità e rappresentanti degli utenti o committenti, per una dimensione progettuale davvero olistica, non solo formale.

Un confronto strutturato tra verifica e validazione

Per chiarire definitivamente le differenze cruciali tra questi due processi fondamentali nella progettazione, si propone la seguente tabella di confronto basata sulle indicazioni delle migliori prassi industriali:

CriterioVerificaValidazione
Messa a fuocoSpecifiche di progettazione, requisiti tecnici e normativiEsigenze degli utenti e richieste del mercato
Domanda guida“Lo stiamo costruendo bene?”“Stiamo costruendo la cosa giusta?”
MetodoIspezione, analisi, controlli documentali e tecniciTest pratici, prove di utilizzo, analisi sul campo
Fase di applicazioneDurante tutto il processo di sviluppoAl termine dello sviluppo, su prodotto reale
OutputConformità alle specifiche tecnicheRispondenza ai bisogni concreti dell’utente

Solo la sinergia strutturata tra queste due attività permette di raggiungere i più elevati standard di qualità, performance e soddisfazione del cliente, riducendo al minimo le possibilità di errori progettuali costosi, di contestazioni legali e di insuccessi commerciali. In un contesto dove normative e mercati sono sempre più esigenti e complessi, la differenza tra verifica e validazione è un fattore critico di vantaggio competitivo e di sostenibilità per qualunque organizzazione.

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