Quanto guadagna una stiratrice: la cifra oraria che sorprende

Il lavoro della stiratrice in Italia riveste un ruolo fondamentale sia nell’ambito domestico che industriale, coinvolgendo figure professionali impiegate in lavanderie, laboratori tessili, atelier di moda, alberghi e strutture turistiche. Sebbene spesso poco valorizzata, questa mansione richiede precisione, pazienza e una notevole manualità, elementi che si riflettono sulle modalità retributive e sulle prospettive di crescita lavorativa all’interno del settore tessile e dei servizi.

La retribuzione oraria: dati sorprendenti sul mestiere

Se ci si chiede quanto guadagna una stiratrice in Italia nella seconda metà del 2025, le statistiche rivelano una cifra che potrebbe sorprendere chi non conosce da vicino il settore. Lo stipendio orario medio, calcolato sulle mansioni svolte in regime di lavoro dipendente, si aggira sugli 8,32 euro lordi per ora lavorata, con una media mensile che si attesta attorno ai 1.150-1.408 euro lordi, a seconda delle fonti e delle modalità contrattuali. Non sono rari i casi in cui la retribuzione risulti leggermente inferiore o superiore a questi valori, anche in ragione della tipologia di incarico, della zona geografica e dell’esperienza maturata.

Le professioniste più esperte e specializzate, specie se attive in atelier di alta moda o nell’ambito delle grandi industrie tessili, possono ambire a compensi più elevati, anche grazie a premi produttivi e straordinari. Viceversa, posizioni entry-level o presso piccole lavanderie possono essere inquadrate con tariffe vicine alla soglia minima nazionale. Dal confronto con il salario medio nazionale per le donne, che si attesta intorno ai 15,9 euro lordi all’ora, emerge come quello della stiratrice sia ancora un compenso generalmente più contenuto rispetto ad altri settori dei servizi, evidenziando la presenza di un divario retributivo significativo.

Fattori che influenzano il guadagno

Il guadagno di una stiratrice non è mai un valore fisso invariabile, ma dipende da una serie di fattori che concorrono a determinarne il livello:

  • Tipologia di luogo di lavoro: Chi lavora in lavanderie industriali, grandi alberghi o atelier di moda può percepire stipendi più elevati rispetto a chi è impiegato in piccole realtà artigianali o domestiche.
  • Esperienza e specializzazione: Anni di esperienza, padronanza delle tecniche e capacità di trattare capi delicati permettono di accedere a incarichi più remunerativi o di contare su affidamenti durevoli e di responsabilità crescente.
  • Zona geografica: Le differenze territoriali incidono fortemente: in grandi città o aree molto turistiche, dove la domanda è alta e la clientela più esigente, le retribuzioni tendono a salire rispetto ai centri minori.
  • Modalità di impiego: Il lavoro dipendente offre un compenso fisso, spesso accompagnato da benefit e garanzie contrattuali, mentre la libera professione consente una gestione più flessibile dei compensi e delle tariffe a chiamata.

L’esperienza risulta particolarmente rilevante: una stiratrice professionista in grado di trattare materiali pregiati, confezioni sartoriali, abiti da sposa o tendaggi complessi può vedere incrementata la propria retribuzione sia in modalità fissa che a prestazione, anche tramite l’ottenimento di premi di rendimento o straordinari legati ai picchi di lavoro stagionali e alle festività.

Gli sbocchi nel mercato del lavoro

Il settore della stiratura professionale è in crescita, trainato dalla domanda di servizi qualificati soprattutto in ambiti come sanità, turismo e ristorazione, dove la necessità di igiene e cura dei tessuti è particolarmente elevata. Di conseguenza, questo mestiere si conferma una scelta solida per chi cerca occupazione stabile, con buone prospettive di inserimento sia come lavoratore subordinato che autonomo.

Le principali aree di impiego includono:

  • Lavanderie industriali: Trattamento di grandi volumi di biancheria, abbigliamento da lavoro, tovagliato per ristoranti e strutture alberghiere.
  • Laboratori tessili e sartorie: Stiratura di abiti di confezione, sartoriali e tessuti pregiati, spesso abbinata a mansioni accessorie di cucito e controllo qualità.
  • Servizi a domicilio e libera professione: Offerta di prestazioni presso abitazioni private, con tariffe orarie spesso più elevate ma orari flessibili, rivolgendosi a una clientela selezionata di famiglie, professionisti e attività commerciali.
  • Turismo e hotellerie: Gestione di biancheria per camere, divise del personale e tovagliato, con possibilità di turnazioni e lavoro durante i periodi di maggiore afflusso.

Il settore valorizza chi dimostra competenza, puntualità e capacità di lavorare sotto stress, offrendo anche possibilità di crescita verso ruoli di supervisione, responsabile di reparto o formatrice per nuovi assunti.

Modalità di calcolo e possibilità di incremento delle entrate

Per valutare correttamente il guadagno effettivo di una stiratrice è fondamentale distinguere tra il lordo e il netto. Lo stipendio orario medio di 8,32 euro rappresenta una cifra lorda: per ottenere il netto reale, occorre sottrarre le imposte fiscali e i contributi previdenziali previsti dal contratto collettivo nazionale.

Di seguito alcuni dati di sintesi sulle principali modalità di remunerazione:

  • Dipendente: Guardando ai dati più recenti, la media nazionale oscilla tra i 1.150 e i 1.408 euro lordi al mese, corrispondenti a una retribuzione annuale compresa tra circa 16.000 e 17.000 euro. L’orario settimanale standard determina il calcolo orario effettivo, che può aumentare con il riconoscimento di straordinari o premi produzione nei mesi ad alta intensità di lavoro.
  • Libera professionista o prestatore occasionale: In questi casi le tariffe possono superare i 10-12 euro netti per prestazione, a seconda della complessità dei capi e della reputazione della professionista. L’organizzazione del lavoro e la fidelizzazione della clientela rappresentano asset strategici per massimizzare gli introiti.

Il settore offre anche alcune possibilità di incremento delle entrate, oltre alla componente base. In particolare:

  • Una produttività elevata consente, nelle realtà più strutturate, di beneficiare di premi individuali e riconoscimenti di gruppo, soprattutto nei periodi di forte richiesta.
  • La formazione continua su nuove tecniche di stiratura professionale e il costante aggiornamento sulle tecnologie (utilizzo di nuovi ferri da stiro, presse e calandre industriali) possono migliorare la qualità del servizio offerto, favorendo richieste più qualificate e ben retribuite.

Infine, nelle grandi città e nelle località turistiche, le stiratrici che costruiscono una rete solida di clienti privati e attività commerciali possono ottenere incarichi ricorrenti a tariffe vantaggiose, soprattutto se garantiscono massima serietà, puntualità e precisione.

In conclusione, il mestiere di stiratrice, pur non garantendo uno stipendio tra i più alti in Italia, offre stabilità lavorativa e possibilità di crescita per chi investe in qualità, capacità relazionali e continua specializzazione. Grazie al costante fabbisogno di servizi di cura e manutenzione dei tessuti, questa professione conserva una dimensione di centralità che rende le cifre orarie, seppur contenute, una risorsa preziosa nel panorama lavorativo attuale.

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